Cronaca

Sequestro varchi doganali al porto di Brindisi

Il sequestro di tutti i varchi del circuito doganale e di una recinzione del porto di Brindisi, oltre che di una strada e di alcune opere ritenute abusive, è stato eseguito da militari della Guardia di Finanza in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di Brindisi. L’inchiesta, già nota per via di un altro provvedimento di sequestro dell’agosto scorso, poi annullato dal Tribunale del Riesame, conta cinque indagati. Si tratta di Gianluca Fischetto, direttore dei lavori di ampliamento della strada, Gaetano Giordano, imprenditore, il funzionario dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico meridionale, Francesco Di Leverano, quale “responsabile unico del procedimento” incaricato di verificare la regolare esecuzione dei lavori, Antonella Antonazzo, incaricata per il monitoraggio archeologico, e Antonio Iaia,collaudatore tecnico amministrativo delle opere. Il presidente dell’Authority, Ugo Patroni Griffi, ha chiesto al comandante del porto la convocazione del comitato per la sicurezza portuale, per valutare eventuali criticità, dovute al sequestro senza facoltà d’uso, nel traffico dei traghetti. “Siamo grati alla magistratura che ci ha permesso di approfondire alcune opacità del passato riguardo ad alcuni acquisti da parte di privati di beni demaniali”, ha dichiarato Patroni Griffi in una nota. “Per ciò che afferisce il sequestro – ha proseguito – riteniamo vi sia un equivoco relativo alla natura dell’Autorità di sistema portuale e i conseguenti inprocedimenti amministrativi per la realizzazione di opere portuali. Equivoco che auspichiamo venga al più presto chiarito”. Viene anche specificato che “l’efficienza del porto potrebbe essere compromessa qualora alcune questioni di merito non venissero chiarite dagli enti territoriali, soprattutto per quanto riguarda le opere di infrastrutturazione di security portuale, la cui inoperabilità potrebbe pregiudicare irreparabilmente i traffici”.

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