Attualità

Un crowdfunding per salvare il cinema Abc

“La Giusta Causa” lancia proposta per il rilancio del cinema ABC di Bari. L’iniziativa ha l’obiettivo di salvare la sala cinematografica senza denaro pubblico. C’è un primo gruppo di persone pronte ad affrontare anche economicamente questa operazione, con la possibilità di aprire a forme di tesseramento o crowdfunding.
È in estrema sintesi quando emerso dall’incontro organizzato ieri sera nella sede del Movimento culturale/associazione politica “La Giusta Causa” di Bari sul tema “L’ABC del futuro. Un impegno diretto per rilanciare e gestire il cinema ABC”.
Dopo l’annuncio di chiusura del cinema, “La Giusta Causa” ha formalizzato la disponibilità dell’Associazione a promuovere la costituzione di una società che rilevi la gestione e rilanci il cinema ABC come sala per il cinema d’autore senza ulteriori oneri straordinari per gli enti pubblici locali, con un progetto che coinvolga tutti coloro che si stanno offrendo per evitare la chiusura dello storico esercizio cinematografico.
All’appello, inviato all’AGIS-ANEC, istituzione che gestisce la struttura, con una richiesta di incontro e, per conoscenza, a Regione e Comune, ha già risposto il sindaco di Bari, Antonio Decaro.
“Nel condividere lo spirito che anima la proposta – ha scritto Decaro – rappresento la mia disponibilità a partecipare agli incontri in sede AGIS e ANEC per evitare che il nostro territorio e la nostra comunità cittadina possano rimanere prive di un luogo e di una esperienza così importante come quella rappresentata, in tutti questi anni, dall’ABC”. Nessuna risposta, sino ad ora, da AGIS-Anec.
All’incontro hanno partecipato il direttore amministrativo del Bif&st, Angelo Ceglie, nella sua qualità di ex direttore del Circuito d’Autore del quale il cinema ABC ha fatto parte per alcuni anni, l’assessore alla Cultura del Comune di Bari, Silvio Maselli, e molti cittadini baresi, anche residenti del quartiere San Cataldo.
Ceglie ha raccontato la storia del cinema, aperto nel 1976 e poi, dopo un periodo di chiusura, ristrutturato nel 2010 con fondi regionali, fino all’attuale crisi e alla proposta di rilancio da parte de “La Giusta Causa”.
Nella discussione sono stati affrontati i temi della proprietà della struttura, dei posti di lavoro da tutelare, delle modalità di una eventuale raccolta fondi, del coinvolgimento delle altre associazioni culturali della città e delle istituzioni locali.

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