Dal Bifest un focus sulle produzioni cinematografiche

Nei dieci anni di vita del Bif&st, il palco del Teatro Petruzzelli ha visto avvicendarsi decine di registi, attrici, attori, direttori della fotografia, musicisti. Meno esplorata è stata la figura del produttore, pur così strategica nell’ambito dell’industria cinematografica. A colmare la lacuna, come meglio forse non si poteva, la presenza, stamattina, della società che da 20 anni affianca i produttori indipendenti nella realizzazione dei loro film, offrendo un contributo decisivo all’’affermazione di tanti film sul mercato nazionale e all’estero.
Rai Cinema, rappresentata sul palco dello storico teatro barese dal suo Amministratore Delegato Paolo Del Brocco, è nata a seguito di una legge che ha imposto alla rete di Stato di destinare una parte del suo bilancio all’acquisizione, produzione e distribuzione dei contenuti cinematografici e audiovisivi. Da allora, Rai Cinema ha prodotto e distribuito centinaia di film, alcuni dei quali hanno fatto la Storia del cinema italiano contemporaneo.
Paolo Del Brocco segue l’attività di Rai Cinema fin dalla sua istituzione e vi ha ricoperto vari ruoli fino a quello attuale di Amministratore Delegato. La sua passione per il cinema data però da più lontano, come ha raccontato nella conversazione con Enrico Magrelli partendo dalla sua emozione di ritrovarsi al Teatro Petruzzelli “dove nel 1972, quando avevo 9 anni, passai una intera settimana in un palchetto per assistere alle riprese di ‘Polvere di stelle’ dove mio padre era truccatore.
In quella lunga scena, tra l’altro, era presente anche mio nonno come comparsa, travestito da ufficiale dell’esercito americano, seduto proprio in prima fila. Ma sono tanti i ricordi che ho dei set dove lavorava mio padre e dove mi sono anche innamorato perdutamente due volte: la prima di Agostina Belli e la seconda di Michelle Pfeiffer, giovanissima in ‘Ladyhawke’ in cui ho fatto anch’io la comparsa. Mi sono anche ritrovato a fare l’attore, in un piccolo ruolo di ‘Liquirizia’ di Salvatore Samperi. Insomma, il cinema l’ho sempre frequentato, pensate che poteva capitare anche che Robert Mitchum venisse a cena a casa mia! Ma non potevo immaginare che mi sarei trovato, molti anni dopo, a lavorarvi.”
L’assetto societario, la mission e la storia di Rai Cinema sono stati riassunti da alcuni filmati istituzionali proiettati nel corso dell’incontro. Ma quali sono i criteri con cui la società sceglie di co-finanziare un progetto piuttosto che un altro, li ha spiegati lo stesso manager: “I progetti li presenta il produttore, o direttamente o attraverso una mail dedicata sul nostro sito. Ce ne giungono, ogni anno, dagli 800 ai 1000 di cui ne verranno effettivamente realizzati dai 50 ai 70. Il processo decisionale non ha tempi molto brevi, anche perché dobbiamo valutare il piano di produzione annuale complessivo, sia dal punto di vista economico che artistico, volendolo diversificare per generi, storie e pubblico di riferimento.
Partiamo dalla valutazione della storia, prediligendo quelle più originali, poi si valutano il trattamento, la sceneggiatura da discutere con chi l’ha scritta, il nome del regista e qui la questione diventa più delicata quando si tratta di opere prime. Dopodiché il produttore deve dimostrare di avere i finanziamenti necessari, ove il nostro contributo è sempre minoritario. Ogni step viene affrontato con criteri assolutamente oggettivi.”
Sulla diversificazione del prodotto, Del Brocco è stato più esplicito: “Fino a qualche tempo fa avevamo solo due linee, quella della commedia comica e quella del cinema d’Autore. Oggi, però, stimoliamo gli autori a proporci idee forti, che trasmettano sentimenti e che possibilmente spazino tra più generi. Due esempi su tutti, ‘Ammore e malavita’ dei Manetti Bros, al cui interno si si trovano ben cinque generi diversi o ‘La mafia uccide solo d’estate’ di Pif che tratta un tema drammatico con toni da commedia. In generale, direi che la qualità del cinema italiano negli ultimi anni è decisamente cresciuta anche se i film nel complesso incassano meno. Il nostro obiettivo è quello, attraverso la qualità dei film, di riavvicinare il pubblico alla sala cinematografica.”
I film co-prodotti da Rai Cinema hanno ricevuto decine di premi nei Festival di tutto il mondo, come documentato da uno dei filmati proiettati nel corso dell’incontro. Ai premi sono legati anche alcuni aneddoti che Del Brocco ha voluto raccontare al pubblico della Masterclass. Uno su tutti: “Quando il nostro ‘Fuocoammare’ vinse l’Orso d’Oro a Berlino eravamo tutti molto eccitati, ci passavamo la statuetta di mano in mano, il medico Pietro Bartolo ci volle persino dormire insieme. Il giorno dopo la premiazione eravamo in aeroporto quando la mettemmo al centro del tavolo dove stavamo pranzando. Solo quando eravamo già a bordo dell’aereo ci siamo accorti che la avevamo lasciata lì!”.
Nel filmato, anche un inedito girato con due telefonini del momento in cui a Cannes fu annunciata la vittoria di Marcello Fonte per la migliore interpretazione di “Dogman” (il film di Matteo Garrone è stato proiettato prima della Masterclass) con l’attore che incredulo ripeteva, dal suo posto: “Hanno sbagliato, hanno sbagliato!”.
La proiezione di fotografie, alcune delle quali anch’esse inedite, hanno permesso a Paolo Del Brocco di annunciare alcuni dei progetti finanziati recentemente da Rai Cinema, alcuni in uscita come “Il traditore” di Marco Bellocchio che sarà in Concorso al Festival di Cannes, altri in lavorazione come “Hammamet” di Gianni Amelio e “Pinocchio” di Matteo Garrone, altri ancora in pre-produzione come “Colt” di Stefano Sollima da una sceneggiatura inedita di Sergio Leone, “Freak Out” di Gabriele Mainetti e “Diabolik” dei Manetti Bros.
Stasera Paolo Del Brocco riceverà il Federico Fellini Platinum Award al Teatro Petruzzelli, prima della proiezione in anteprima mondiale di “Il grande spirito” di Sergio Rubini, una delle più recenti co-produzioni di Rai Cinema.

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