Le carceri pugliesi scoppiano di detenuti

IL CAPO DEL DAP BASENTINI A BARI, SITUAZIONE CRITICA NEI PENITENZIARI DI PUGLIA E BASILICATA

Condizioni critiche di lavoro, turni massacranti e continue aggressioni.  Al capo del DAP Basentini  in visita nei giorni scorsi nel carcere di Bari,  durante l’incontro con i direttori dei 15 istituti di pena di Puglia e Basilicata, è stata illustrata la grave condizione dei penitenziari  pugliesi. Nessun punto di svolta, se non la conferma  da parte del capo del Dap delle condizioni di particolare criticità che hanno portato la Puglia ad essere una tra le regioni maggiormente penalizzate. Il sovraffollamento carcerario rappresenta uno degli aspetti più critici di fronte alle croniche carenze negli organici della polizia penitenziaria. Solo nel carcere di Foggia i reclusi sono 600 su 340 posti disponibili,  270 agenti contro i 390 previsti. “L’immissione in ruolo di 200 agenti dalle scuole di formazione – ha spiegato il segretario nazionale del Co.s.p. Domenico Mastrulli –  saranno largamente insufficienti a sopperire   all’imminente pensionamento di 2mila unità”. “Basentini  ha promesso di farsi carico delle problematiche emerse –  prosegue il leader sindacale –  ma le richieste puntano ad affrontare numerose criticità: prima fra tutte l’elevato e non più tollerabile numero di aggressioni nei confronti della polizia penitenziaria. Tema di confronto anche il trasferimento di circa 800 detenuti dalle carceri pugliesi nelle regioni che registrano un indice di sovraffollamento non superiore (20 %) alla media nazionale, mentre in Puglia si supera il 60 per cento. La nostra regione con 3mila500 detenuti è paradossalmente quella che dispone del minor numero di agenti”. Il sindacato insiste sull’adeguamento tecnologico per la messa in sicurezza dei penitenziari:  dai sistemi di videosorveglianza alla dotazione di strumenti dissuasisi e di difesa personale per gli agenti fino  alle apparecchiature in grado di intercettare tentativi di intrusione.

 

 

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