Piano casa e pronto soccorso: il Cdm dice no

Piano casa e pronto soccorso. Il consiglio del ministri dice no e impugna entrambe le leggi redatte dalla giunta regionale.
Per quanto riguarda il Piano casa, interviene direttamente il redattore del provvedimento, l’assessore alla pianificazione territoriale Alfonso Pisicchio, che spiega: “Nessuno ha mai pensato di rendere una qualsiasi norma retroattiva o tantomeno tesa a sanare, soprattutto in materia edilizia. Accettiamo per ora la decisione, eccessivamente garantista, del Governo, ma siamo pronti a spiegare meglio e in ogni sede la norma impugnata”.
In difesa della legge 66 del dicembre 2018, quella sulle ‘Disposizioni sul servizio di pronto soccorso e di continuità assistenziale’, invece, interviene il gruppo regionale de la Puglia con Emiliano che chiama in causa il ministro alla Salute, Grillo: “Piuttosto che impugnare, il Governo mandi qui al Sud la ministra della Salute Giulia Grillo per farsi un giro e accertarsi cosa succede, soprattutto di notte, nei pronto soccorso. E solo allora capirà la bontà della nostra legge: non ci stiamo sostituendo ai poteri dello Stato, ma stiamo solo dando una linea organizzativa più efficace e senza alcuna variazione di spesa”.
La norma mira a creare le condizioni di sicurezza e di efficienza per le guardie mediche posizionandole in prossimità dei pronto soccorso, e prendendo in carico i codici meno gravi, bianchi e verdi. “Solo così – concludono Paolo Pellegrino e Giuseppe Turco – possiamo decongestionare gli accessi, debellare quelli impropri, e dare più tutela alle guardie mediche, spesso vittime di violenze e aggressioni in ambulatori isolati e decentrati”.

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