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Bari Pride, ‘No’ al patrocinio della Regione. Emiliano: “Ci sono con tutte le mie forze”

Il coordinamento Bari Pride ha rifiutato “il patrocinio morale” della Regione Puglia alla manifestazione del prossimo 29 giugno. “Noi non siamo interessati alle briciole. Noi vogliamo tutto” è scritto in una nota. “Nessun logo istituzionale della Regione comparirà, dunque, sulle nostre bandiere o sui nostri manifesti – aggiungono – Nessun sostegno simbolico alle nostre rivendicazioni è possibile se manca la volontà politica di realizzarle”.
Nella nota il coordinamento ricorda “l’affossamento del disegno di legge regionale contro le discriminazioni omo-bi-transfobiche, di cui si è resa impossibile persino la calendarizzazione”, chiarendo di volersi “sottrarre alla doppiezza di chi strizza l’occhio alle nostre battaglie sociali, ma le sacrifica per gli equilibri della maggioranza”.
Chiedono, quindi, “che il ddl venga messo in discussione in tempi certi” perché “vogliamo – continuano – che questo Consiglio regionale si assuma, prima della scadenza del suo mandato, la responsabilità politica dell’approvazione o della bocciatura della legge, affinché siano chiari, finalmente, nomi e numeri di chi cavalca strumentalmente le lotte della nostra comunità”.
“Se i diritti delle persone lgbtqi non sono solo una bandiera da agitare in cerca di consenso elettorale – conclude la nota – questo è il momento di dimostrarlo. Chiediamo risposte immediate e precise”.
Intanto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha replicato: “Il disegno di legge contro l’omofobia e la transfobia è uno dei principali punti del nostro programma. L’obiettivo è prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze determinate da orientamento sessuale, identità di genere e condizioni intersessuali. Un disegno di legge scritto dal basso con le associazioni che ho fortemente voluto, tant’è che porta la mia firma, approvato dalla Giunta regionale il 14 novembre 2017. Sapevo fin dall’inizio che non sarebbe stato semplice far approvare questa legge dal Consiglio. Lo sapevo perché le stesse identiche difficoltà le ho trovate in passato da Sindaco di Bari quando abbiamo istituito il registro delle unioni civili e quando abbiamo creato l’ufficio LGBTQI, secondo in Italia dopo Torino. Ma questa consapevolezza non mi ha mai scoraggiato dall’intraprendere questo percorso.
La verità è che ci sono sensibilità diverse su questo tema e che il percorso culturale che la legge propone comincia proprio dal trovare una maggioranza in Consiglio intorno a questa proposta. Non perdo occasione (l’ultima in ordine di tempo pochi giorni fa nel corso dell’evento Mano a mano) per richiamare l’attenzione pubblica sull’importanza di questa legge. E non si contano le volte che ho dialogato con i consiglieri regionali, anche alla presenza del mondo cattolico e delle associazioni delle famiglie, per spiegare e difendere le nostre ragioni. Continuerò a fare questo lavoro di dialogo e di inclusione finché non otterremo il risultato, come ho sempre fatto ogni volta che ho preso un impegno con la comunità. Ultima precisazione: il patrocinio della Regione Puglia è stato richiesto per iscritto dagli organizzatori del Bari Pride il 31 maggio. Ed è stato dato come risposta a una loro richiesta. Mi permetto di dire agli organizzatori che ogni grande risultato si raggiunge unendo le forze e non dividendosi. E che comunque la pensiate sono al fianco della comunità LGBT, come la mia storia testimonia, con le parole e con i fatti. Ci sono stato, ci sono e ci sarò sempre, nei momenti di festa e di orgoglio, così come nei momenti del dolore e delle difficoltà. E ci sono con tutte le mie forze in questo cammino per approvare la legge regionale”.

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