Politica

Dibba: “Gli italiani li vedo rincoglioniti”, sarà l’effetto 5 stelle

(Il commento di Onofrio D’Alesio) – I risultati delle regionali in Abruzzo sono in un certo modo predittivi per quanto accadrà in futuro a cominciare dalle elezioni europee. È ormai noto che la Lega rappresenta, non solo al nord, come accadeva in passato, la vera forza motrice di questa coalizione di governo che sembra non avere più l’appeal di un anno fa. L’avanzata del Movimento 5 Stelle forse ha raggiunto a marzo del 2018 il suo punto massimo e tutti sappiamo, come fisiologicamente accade nei mercati finanziari, che ben presto le azioni pentastellate intraprendano una forte manovra correttiva perché qualcuno si appresta a vendere. Non si sa dove e fino a che punto potrebbe arrivare questo margine minimo, difficile ipotizzare se di bolla si è trattato oppure dietro l’idea del Movimento e della Rousseau c’è ancora chi crede agli asini che volano. Per il momento gli asini sono in terra e parecchio recalcitranti come muli. Di Maio e Di Battista ad esempio in modo pervicace continuano a raccontare grandi fesserie sui social sia sulla tassazione del gioco che sulla vicenda delle trivellazioni nei nostri mari, senza contraddittorio. E se il giornalista replica che ci sono 20mila posti in ballo nel settore delle ricerche petrolifere lui parla di riconversione come se lo Stato possa sostituirsi alle dinamiche del libero mercato. Forse i due sono convinti che si possa andare verso un processo di nuova statalizzazione delle imprese, sotto il controllo di una dittatura democratica. Ritorneremmo ai tempi del Duce “che li conduce” perché questi due signori appaiono molto simili a due gerarchi fascisti e neanche dotati di grande QI. Quando le sparano sono davvero grosse ma siccome sanno che sono molto grosse sanno anche che è importante raccontare menzogne poiché la bugia deve diventare realtà. È la classica strategia dei venditori di banane che riescono a illudere i poveracci che i motori delle auto possano funzionare con il succo di frutta. Se Di Battista vede gli italiani “molto rincoglioniti” deve porsi un problema serio forse perché l’idea di un governo gialloverde non suggestiona più la platea che dopo Renzi non aveva grosse alternative. Ne avremo riprova a partire dal 6 marzo prossimo e dall’applicazione del Reddito di Cittadinanza che si rivelerà catastrofico per i 5 stelle qualora non dovessero raggiungere il target di copertura che ancora oggi viene stimato. Ma restano ancora enormi castronerie che i due raccontano ai giornali stranieri millantando un barlume di credibilità. L’ultima è la lettera scritta da Di Maio al quotidiano Le Monde. Persevera nel dire che ha tassato pesantemente le lobby del gioco aumentando le aliquote ai concessionari. Eppure nei giorni scorsi i gestori, quelli colpiti a morte dai provvedimenti, gli hanno spedito anche un disegnino per far comprendere perché 150mila lavoratori rischiano di perdere il posto. Tentativo fallito. Forse nell’idea di Di Maio o c’è anche in questo caso la riconversione di migliaia di imprese dell’’intrattenimento oppure siamo di fronte a personaggi molto pericolosi.

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