Attualità

Il TrenoVerde di Legambiente si ferma a Bari

Tour in città all’insegna del rispetto dell’ambiente; un sistema di benefit per chi predilige biciclette ed auto condivise; sviluppo di idee per mezzi elettrici a due ruote sempre più veloci, avveniristici e vicini alle passioni delle persone; promozione del territorio tramite una rete di stazioni di ricarica; un sistema di trasporto merci intermodale, ecologico e socialmente compatibile, che permette di abbassare le emissioni di CO2 del 75%.
Sono solo alcune delle buone pratiche di mobilità sostenibile raccontate a bordo del Treno Verde, il convoglio ambientalista di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, arrivato a Bari (dove sarà in sosta fino a domenica al binario 4 Ovest della stazione centrale).
Un viaggio lungo i binari della Penisola per raccontare la mobilità sostenibile, ridurre l’inquinamento (secondo il principio europeo “chi inquina paga”), puntare sull’intermodalità e sull’elettrico, a partire dai trasporti pubblici e dalla sharing mobility, con l’obiettivo di dar voce ai tanti protagonisti (aziende, start up, istituzioni, associazioni e territori), esempi di buone pratiche nella mobilità sostenibile che percorrono già questa strada.
In Puglia la qualità dell’aria è buona: in nessun capoluogo di provincia è stato superato il livello delle polveri sottili (PM 10). Il dato è stato confermato dal portavoce del Treno Verde, Mirko Laurenti, in occasione del taglio del nastro del mezzo con vagoni allestiti con pannelli che forniscono, per esempio, dati sulla congestione del traffico o sui livelli del PM 10 nei vari comuni monitorati da Legambiente durante l’anno, promuovendo una modifica degli stili di vita. Proprio riguardo all’assenza di polveri sottili l’assessore regionale alla Mobilità e Infrastrutture Gianni Giannini, ha tenuto a sottolineare l’impegno della Regione per promuovere, per esempio, il cambio di abitudini dei pendolari. “Aumentano i fruitori del sistema trasportistico su ferro – ha detto -. La Puglia è inoltre impegnata in una azione di massiccio rinnovo del materiale rotabile sia su ferro che su gomma”. Giannini ha poi ricordato non solo l’arrivo a breve di nuovi treni, ma soprattutto l’acquisto di 420 bus extraurbani Euro 6, che hanno sostituito gli Euro 0 e Euro 1, i 68 milioni destinati all’acquisto di bus urbani, per la sostituzione delle flotte che avevano una età media di oltre 20 anni e che ora scenderà a 7,5. “Una rivoluzione – ha rilevato – che qualifica l’offerta anche sotto il profilo del rispetto dell’ambiente per almeno i prossimi 15 anni”.

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