Giudiziaria

Minacce a sindaco Bari, Decaro: “Dovere morale denunciare”

“Ho avuto sicuramente paura, ma ho imparato in questi anni a evitare di prendere decisioni sulla base della paura. Per questo ho deciso di denunciare. Credo sia un dovere morale da parte degli amministratori pubblici denunciare nel caso in cui si subiscano minacce”.
Con queste parole, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha testimoniato nel processo in cui è costituito parte civile nei confronti di un 27enne barese, ritenuto vicino al clan mafioso Parisi di Bari, imputato per minacce aggravate e diffamazione. La vicenda risale al maggio 2016, durante la festa di San Nicola. Decaro fu minacciato di morte su facebook nell’ambito delle polemiche tra amministrazione comunale e venditori ambulanti abusivi per le ‘fornacelle’ usate per arrostire la carne all’aperto sul lungomare di Bari. Dopo quei fatti fu disposta anche la scorta per il sindaco.
Il 13 maggio 2016, all’indomani della festa patronale di San Nicola, il 27enne scrisse sul profilo pubblico del sindaco frasi ingiuriose ed estremamente aggressive.
In aula, nell’ex sezione distaccata di Modugno del Tribunale di Bari, dinanzi al giudice monocratico Anna Perrelli, Decaro ha raccontato quella vicenda spiegando che “quando le minacce vengono fatte sui social non sono da meno rispetto alle minacce che vengono fatte di persona”. Nel processo, rinviato al prossimo 6 novembre, è costituito parte civile anche il Comune di Bari per il danno all’immagine e anche perché quelle minacce avrebbero “creato, all’indomani della festa patronale, un clima di insicurezza e sfiducia nelle istituzioni”.

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