Giudiziaria

Donna uccisa a Madonnella: chiesti 23 anni per il convivente

Avrebbe ucciso la compagna chiudendola poi nelll’armadio. Ventitrè anni di reclusione ha chiesto la Procura di Bari per il 33enne Marco Basile, accusato dell’omicidio volontario e dell’occultamento del cadavere della compagna, la 48enne Donata De Bello, il cui corpo senza vita fu trovato il 13 luglio 2017 nella casa al quartiere Madonnella di Bari dove i due convivevano. Il corpo, che presentava ferite di arma da taglio, era chiuso in un armadio nella camera da letto, avvolto in un cellophane e poi in un tappeto e legato con delle corde.
Stando alle indagini, Basile avrebbe ucciso la donna al termine di un violento litigio, culminato con una coltellata alla giugulare. Il cadavere fu trovato il giorno dopo la morte, dopo la segnalazione del padre del ragazzo che si era insospettito per i comportamenti del figlio, detenuto da allora, e aveva deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine che riuscirono a rintracciare il 33enne in poche ore e lo portarono in carcere in stato di fermo. La richiesta di condanna è stata fatta al termine della requisitoria nel processo che si sta celebrando dinanzi alla Corte di Assise di Bari. Nel processo sono costituiti parti civili i quattro fratelli e l’ex marito con il figlio minorenne della vittima che hanno chiesto risarcimenti danni fino a un milione di euro ciascuno.
I difensori dell’imputato hanno chiesto l’assoluzione perché, nella loro ricostruzione, era la vittima ad impugnare il coltello e quindi sarebbe stato un fatto accidentale. Il processo è stato rinviato al 13 maggio per repliche e sentenza.

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