Politica

Centrosinistra, dietrofront di Stefàno

La Puglia in più, il movimento politico che fa riferimento al senatore dei democratici Dario Stefano conferma che la strada dell’unità nel centrosinistra è ancora tutta in salita. Diversi i nodi da sciogliere prima di arrivare ad una intesa formale. Sebbene il tavolo di coalizione si sia riunito venerdì scorso dettando l’agenda politica delle primarie, un mese per decidere il programma e tirar fuori una candidatura alternativa per poi andare in piena estate all’ombra dei gazebo. Dopo l’incontro è proprio la Puglia in più a innestare la retromarcia. Stefàno scende in campo mentre Emiliano si fa fotografare a Lecce sul trattore durante il presidio permanente degli agricoltori che attendono risposte sulla xylella. “E’ evidente – spiega Stefano che qualunque modello virtuoso venga vanificato se il punto è di voler chiudere frettolosamente un’autocandidatura. Il riferimento è al governatore. “Il punto – spiega il senatore di fede vendoliana – dovrebbe essere un altro, partire da una analisi del lavoro svolto in questi cinque anni di governo per poi scegliere la candidatura”. Ciò servirebbe anche a risintonizzare il popolo pugliese e ricompattare il centrosinistra che ha bisogno di essere ricompattato. Quale centrosinistra è tutto da vedere, riportando indietrole lancette di 5 anni fa perfino ad arrivare a definire il perimetro attuale di una coalizione i cui contorni non sono ancora ben definiti. Sulle esternazioni di Stefàno tenta di metterci una pezza il segretario regionale Marco Lacarra: “Stefàno deve provare a fare pace con se stesso ma soprattutto con il suo movimento” dichiara Lacarra. Fino a venerdì sembrava che anche Puglia in Più avesse confermato che il candidato presidente è Emiliano, poi a distanza di 24 ore accade il contrario. E se l’unanimità che sembrava raggiunta presenta ancora qualche crepa, non è detto che il movimento del sentaore Stefano si sfili dalla partita ancor prima che Sinistra Italiana torni a sedersi al tavolo di coalizione con Nichi Vendola.

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