Cronaca

Efe Murat, al via il recupero del carburante

Tutto pronto per il drenaggio del gasolio dalla Efe Murat. Terminate le operazioni di allestimento per il recupero del carburante dal cargo turco arenatosi il 23 febbraio scorso sul lungomare sud di Bari di fronte alla spiaggia di Pane e Pomodoro, si inizierà nelle prossime ore a a insufflare acqua nelle cisterne del mercantile per poi estrarne il gasolio da trasferire nelle cisterne a bordo del motopontone Eliseo, giunto da Mola di Bari.
Si inizierà a drenare le 25 tonnellate di gasolio che metterebbero il mercantile in sicurezza e scongiurerebbero qualsiasi tipo di disastro ambientale. Entreranno in azione le pompe di sollevamento che insuffleranno tutto il carburante previsto in sole 12 ore che sarà poi stoccato nel porto di Bari in giornata. Successivamente – forse sabato – si procederà a eliminare dalla sala macchine l’acqua in cui sono presenti residui oleosi.
“Le operazioni procedono come da programma – ha detto il contrammiraglio Giuseppe Mele – Ma ci vuole tempo. Non è semplice perché la sala macchine è completamente allagata e i sommozzatori, man mano, scoprono cose nuove a cui devono porre rimedio”.
Intanto dal punto di vista giudiziario, la richiesta di incidente probatorio avanzata dalla Procura È stata motivata dal rischio che l’equipaggio del cargo turco lasciasse Bari ma i tempi burocratici creano problemi anche in questo caso visto che i legali dei marinai e del comandante Kucukyildiz Oral, fanno sapere che la richiesta è stata formalizzata poco fa ma l’equipaggio già 24 ore or sono era ripartito per la Turchia.
Nell’inchiesta è indagato il comandante. Nei suoi confronti si ipotizzano i reati di naufragio colposo e inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione.
Il pm Larissa Catella ha firmato la richiesta, inoltrata al gip, di interrogare nella forma dell’incidente probatorio il comandante della nave, proprio per cristallizzare la prova, in questo caso le dichiarazioni, cioè anticiparne l’assunzione rispetto alla fase del processo, per il rischio che l’accertamento diventi irripetibile. Nel caso specifico per il rischio che, l’indagato e i testimoni, già sentiti a sommarie informazioni dopo lo sbarco, una volta lasciata Bari non avrebbero più potuto rendere dichiarazioni utili alle indagini. Ma il gruppo ha già lasciato Bari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.